Le novità in ambito di fiscalità internazionale

 
  • Descrizione
  • Il Centro competenze tributarie della SUPSI organizza un pomeriggio di studio su alcune novità in ambito di fiscalità internazionale. Durante il primo intervento, si analizzerà il regime impositivo delle partecipazioni a seguito del trasferimento della residenza fiscale di una società italiana all’estero. In questo senso, l’Agenzia delle Entrate ritiene che il trasferimento all’estero della residenza di un’impresa che detiene partecipazioni, produca la tassazione della plusvalenza unitaria generata dall’azienda trasferita. Non è, dunque, applicabile la cd. “participation exemption” (PEX) sulle plusvalenze relative al complesso aziendale trasferito all’estero. La relazione intende evidenziare i profili teorici e applicativi critici di questa posizione che considera la PEX quale regime agevolativo. Dopodiché, ci si chinerà sulla proposta di Minimum Global Tax e le interazioni con le altre discipline di contrasto alla erosione delle basi imponibili. A tale riguardo, si rileva che le regole dell’OCSE sul cd. “secondo pilastro” garantiranno che le imprese multinazionali saranno assoggettate ad un livello minimo di tassazione (15%) al fine di contrastare la distrazione di base imponibile mediante un prelievo aggiuntivo sui redditi sia “attivi” che “passivi”. Il nuovo regime è destinato ad influenzare significativamente gli attuali sistemi fiscali dei diversi Stati, imponendo anche una analisi delle interazioni di tali regole con le altre discipline già rivolte a contrastare i fenomeni erosivi. In seguito, ci soffermerà sui disallineamenti fiscali da ibridi (società di persone e strumenti finanziari). In effetti, il regime tributario dei redditi corrisposti da società di persone residenti in uno Stato a soci residenti di un altro Stato, nonché il regime tributario dei redditi derivanti da strumenti finanziari che hanno diverse qualificazioni nello Stato dai quali originano e nello Stato di residenza del percettore creano, da sempre, situazioni di doppia imposizione o di doppia esenzione. La relazione approfondirà il tema, anche alla luce delle Direttive ATAD 1 e ATAD 2. Infine, si farà luce sull’accertamento di stabili organizzazioni in Italia di intermediari finanziari esteri (banche, gestori finanziari e assicurazioni). A questo proposito, si rileva che a seguito della voluntary disclosure, l’Agenzia delle Entrate è entrata in possesso di informazioni sulla cui base ha mosso contestazioni a società estere operanti con clientela residente in Italia. Il presupposto consiste nell’individuazione di un reddito prodotto in Italia in conseguenza all’attività svolta nei confronti di soggetti residenti in Italia. Le contestazioni hanno dapprima riguardato le banche, poi i gestori indipendenti e le assicurazioni. L’intervento analizzerà le modalità di accertamento dell’Agenzia e gli elementi di difesa che possono essere avanzati dalle società estere.
  • Crediti di studio
  • 0 ECTS
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