Il bambino disegnatore: pensiero e immagine come rappresentazione
- Presentazione
- L’azione “disegnare” coinvolge dimensioni intime e stratificate dell’essere umano. Metaforicamente, l’immagine veicolata dal disegno crea un ponte fra l’oggetto della percezione e il soggetto disegnatore, con i suoi sentimenti e la sua intenzione di comunicazione e d’espressione. Molto prima di costituire un ambito disciplinare, quindi, l’attività grafica comporta per il soggetto competente l’entrata nel mondo dei significati, un mondo spesso dominato dalle rappresentazioni dell’adulto: per questo la valorizzazione del linguaggio grafico, nell’educazione formale, è tanto importante quanto quella del linguaggio verbale e scritto.
Avvicinarsi all’espressione grafica del bambino secondo il modello teorico della rappresentazione significa aprirsi a un’idea di complessità del disegno, per considerarlo un processo simbolico mediante la forma, un processo cognitivo ed espressivo che porta sempre a un prodotto visibile. Con il termine rappresentazione, quindi, sarà considerata l’esigenza del bambino di fare significato della realtà tramite il disegno. Le forme di apprendimento che il bambino disegnatore acquisisce tramite l’artefatto grafico sono l’esito di una relazione fra intenzioni soggettive e condizioni oggettive in un contesto di condivisione e sviluppo: il contesto chiamato scuola.
- Obiettivi
- - Conoscere e identificare le proprietà del disegno infantile in rapporto al contesto formativo, privilegiando uno sguardo interdisciplinare, cooperativo e sensibile alla dimensione creativa;
- essere in grado di riflettere sull’esperienza simbolico-visiva come riferimento cardine nei processi di apprendimento del bambino;
- considerare gli aspetti evolutivi del bambino come soggetto percettivo, espressivo, creativo.
- Crediti di studio
- 0 ECTS